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Le immagini si riflettono e vengono smaterializzate nelle superfici degli specchi sul pavimento, moltiplicando lo spazio interno oltre i nostri piedi: all’interno si ha l’impressione di fluttuare senza peso nella stanza. Al centro, un dispositivo permette di interagire con le luci che ricoprono la volta, dando la possibilità di oscurare e illuminare l’ambiente. Al crescere del bagliore, una nota sempre più acuta riempie lo spazio: il suono si riflette e si moltiplica sulle decine di superfici che compongono l’emisfero.
Il linguaggio della programmazione digitale, realizzata con la piattaforma hardware Arduino, amplia le possibilità del visitatore, moltiplicandone le esperienze e le sensazioni attraverso i suoi circuiti.

Vanity Sphere è un’opera che nasce in occasione di Turna, evento che ha animato il quadrilatero di Torino nel maggio del 2013. Ad ospitare la calotta sferica di cartone è stata la boutique Orfane30, spazio in cui trovano posto le creazioni di una giovane stilista torinese.

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